Intorno al pastificio, tra le colline marchigiane, si coltivano i campi da cui nasce la Pasta Mancini. Le Marche sono vocate alla coltivazione del grano duro, per il tipo di terreno, il clima e la cultura agronomica dei contadini, con la pratica della rotazione delle colture che favorisce la biodiversità. In casa Mancini, dalla spiga alla tavola, la tracciabilità è garantita, così come l’assenza di residui chimici, certificata da costanti analisi di laboratorio. La lavorazione artigianale, poi, enfatizza le caratteristiche della materia prima.
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Ogni varietà coltivata da Mancini differisce per taglia, colore, tenore in glutine, contenuto proteico, potenziale produttivo. Tutte sono state scelte in base a criteri agronomici e qualitativi elevatissimi. Una menzione particolare merita il grano da cui nascono i Turanici, che prende il nome dalla specie utilizzata, appunto il grano “turanico”. Si tratta di un grano dal glutine altamente digeribile, da cui si ottiene una eccellente pasta estremamente aromatica.
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Pasta Mancini si riconosce per il colore giallo chiaro dorato, il profumo di grano maturo, la consistenza ruvida al tatto per raccogliere il condimento e porosa all’interno. L’eccellenza nasce nei campi e si fa concreta in pastificio. La ruvidità della pasta deriva dall’utilizzo della trafila in bronzo. Uscita dalla trafila la pasta viene privata lentamente della sua umidità. La fase successiva è l’essiccazione ad una temperatura di 40 gradi circa, per un periodo di tempo molto lungo, che raggiunge i due giorni per alcuni formati.
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